In primo luogo, lo studio anatomico del reperto rivelerà se “Brunella” appartiene ad una specie già nota o se invece rappresenta il primo esemplare di una nuova specie non ancora descritta. Esso consentirà inoltre una serie di ricerche relative alle relazioni filogenetiche e paleobiogeografiche di “Brunella” rispetto alle altre specie di misticeti attuali e fossili conosciute. Lo studio dettagliato delle ossa, inoltre, permetterà di ricostruire le modalità biomeccaniche del nuoto e dell’alimentazione di questa balenottera, contribuendo notevolmente alla nostra comprensione dell’evoluzione dei misticeti in generale.
Per capire pienamente la biologia di “Brunella” occorre riuscire a collocarla nel giusto contesto cronologico ed ecologico.
Si sta quindi conducendo un dettagliato esame del contenuto dei microfossili della sezione geologica descritta sul sito di ritrovamento della nostra balenottera. Grazie a questi fossili microscopici e ad altri esami del sedimento sarà possibile capire a quando risale “Brunella” con precisione.
Lo studio dei microfossili contribuirà inoltre alla comprensione delle caratteristiche dell’ambiente in cui il corpo di “Brunella” è andato a posarsi dopo la morte.
La fauna associata a “Brunella” è molto varia: fino ad oggi sono state scoperte circa 25 specie di molluschi, 2 specie di ricci di mare, svariati cirripedi, denti di squalo e frammenti di pesce. Ciascuna componente di questa fauna verrà studiata da uno o più specialisti per capire quali specie erano presenti al tempo di “Brunella” nel territorio dell’attuale Montalcino e per comprendere le relazioni ecologiche tra le varie componenti di questa comunità.
Lo studio dell’ecosistema in cui “Brunella” ha passato gli ultimi istanti di vita sarà dunque oggetto di un approccio multidisciplinare da parte di una vasta rete di collaborazioni tra centri di ricerca scientifica in modo da produrre una ricostruzione ad altissima risoluzione.